Akademia Ayurkima

Curiosità e consigli

I disturbi portati dal freddo

Disturbi portati dal freddo Con il sopraggiungere dell'inverno, KAPHA, VATA, PITTA, possono entrare in una fase di squilibrio e questo stato di alterazione può produrre un'affezione nel corpo, facendo insorgere raffreddore, tosse, influenza, bronchite, che sono i malanni più comuni della stagione fredda.

La stagione invernale, caratterizzata da freddo, neve, buio, è dominata, secondo l'ayurveda, dall'elemento kapha e le qualità che la contraddistinguono sono pesantezza, freddo, umidità, lentezza, staticità.

In questi mesi dell'anno viene favorito un aumento del dosha kapha, sia nell'ambiente naturale sia nell'individuo stesso. L'organismo può adattarsi senza disagi al cambiamento stagionale ed evitare i disturbi che spesso accompagnano l'inverno, solo se si pone molta cura allo stato di salute e se si svolge un'azione preventiva costituita, per esempio, da un'alimentazione mirata, con maggior uso di cereali, verdure cotte, legumi e spezie come zenzero, curcuma, cardamomo.

Spesso, invece, con il sopraggiungere dell'inverno, e una più difficile condizione climatica, i tre principi energetici del corpo, kapha, vata, pitta, possono entrare in una fase di squilibrio e questo stato di alterazione può produrre un'affezione nel corpo, facendo insorgere raffreddore, tosse, influenza, bronchite, che sono i malanni più comuni della stagione fredda.

Solo ponendo una maggiore attenzione alla prevenzione e a un rafforzamento delle difese dell'organismo, si può evitare che il disturbo si sviluppi, sia quando è dovuto all'attecchimento di un virus, sia quando è la conseguenza di una reazione dell'organismo a livello organico e funzionale, a causa dell'alterazione dei tridosha, per cause endogene (tipo indebolimento degli organi), esogene (tipo freddo, sbalzi di temperatura) e psicologiche.

Il raffreddore comune, pratishyaya, viene classificato, nell'ayurveda, a seconda delle cause che lo scatenano. Vata è l'energia che attiva il sistema nervoso e, perciò, quando esiste una condizione di stress unita a una variazione climatica e ambientale, si manifesta un raffreddore con dolori diffusi e più intensi al capo.

Quando sopraggiunge uno squilibrio di pitta a causa dell'assunzione di cibi non adatti alla stagione, che risultano difficili da essere assimilati, con relativa produzione di tossine, si sviluppa un tipo di raffreddore caratterizzato da starnuti secchi, naso chiuso, sensazione di bruciore. Il dosha kapha, che è il regolatore dei liquidi del corpo, se alterato, può produrre forti quantità di muco e catarro, in questa condizione si può manifestare il raffreddore con starnuti, accompagnati da secrezione nasale e intensa lacrimazione. Viene considerato anche un quarto tipo di raffreddore, accompagnato da tosse e febbre.

Quando, nonostante l'igiene preventiva, si scatena un raffreddore, è consigliabile adottare una alimentazione più leggera, limitare i latticini, evitare le bevande fredde. In ayurveda è molto utilizzato il trikatu (ginger, piper nigrum, piper longum) che scioglie ogni muco a livello dei seni frontali, nasali, mascellari, e di trachea e bronchi; si può assumere con aggiunta di miele. È consigliabile, sia come prevenzione che come cura, il jala neti, il passaggio di acqua tiepida salata attraverso le narici (vedi articolo Ayurveda, Sri Vidya anno I n. 2 pag. 25).

Coldone (sempre a base di trikatu) è un altro valido rimedio ayurvedico, antinfiammatorio, indicato negli stati di raffreddore, rinite, influenza, mentre pancendrya viene utilizzato in gocce per inalazioni, in tutti i casi di rinite. La tosse, detta kasa, che è prodotta da irritazione prolungata delle mucose respiratorie, può essere di cinque tipi a seconda se un dosha singolo è alterato o tutti e tre i dosha insieme. La tosse di tipo vata è secca e si presenta con un frequente bisogno di tossire, accompagnata da dolori al torace; la tosse pitta presenta sensazione di bruciore al petto, bocca secca, sete; la tosse kapha si manifesta con copiosa produzione di muco ed è accompagnata da mal di testa.

Nel caso di una tosse con muco e catarro, è molto utile lo sciroppo Koflet, che ha tra i suoi componenti l'ocimun sanctum (tulsi), il basilico sacro, molto utilizzato in ayurveda per le sue proprietà di aumentare le difese generali dell'organismo dalle infezioni. Questo sciroppo riduce l'irritazione delle mucose bronchiali e attenua il broncospasmo, favorisce l'espettorazione delle secrezioni bronchiali.
Dryconyl è un altro preparato ayurvedico, indicato nel caso di tosse secca e stizzosa. Poiché il muco si forma nello stomaco, è molto utile la pulizia di tale organo attraverso la terapia di vamana che aiuta a espellere l'eccesso di kapha; infatti l'emesi indotta è la tecnica di pancakarma più consigliata in inverno. Si può praticare con l'uso di erbe specifiche come la liquirizia che è un efficace emetico. Anche una dieta leggera o un breve digiuno possono essere di notevole aiuto.

Nei rimedi ayurvedici si utilizzano erbe e droghe dalle proprietà espettoranti che eliminano il muco dal corpo, liberano i polmoni, le cavità nasali, ma anche lo stomaco dove ha origine il muco. Sono indicate nei raffreddori, nelle influenze, nelle bronchiti, nelle polmoniti e nell'asma. Per esempio, lo zenzero libera dal muco con un'azione essiccante, mentre la liquirizia aumenta ulteriormente kapha, lo fluidifica, favorendone l'eliminazione dal corpo. Un composto ayurvedico molto indicato per aumentare i meccanismi di difesa dell'organismo contro le infezioni, inibendo la crescita di microrganismi è il Septilin che ha tra i suoi componenti l'amla, il frutto più ricco di vitamina C e il balsamodendrum mukul, una resina che ha proprietà antinfiammatorie e disinfettanti. Questo composto è indicato nelle infezioni di orecchio, naso e gola, nel caso di raffreddore comune, catarro nasale cronico e tosse.

Ha proprietà antibatteriche e antinfiammatorie senza provocare nessun tipo di infiammazione allergica anche nel caso di particolare sensibilità ai comuni antibiotici e può essere somministrato per periodi prolungati, anche come azione preventiva, senza dar luogo ad azioni indesiderate. Per irritazione, bruciore alla gola e raucedine, si consiglia di fare dei gargarismi con olio di sesamo oppure, in caso di infiammazione, con un cucchiaino di curcuma in polvere mescolata a un pizzico di sale in acqua calda, o ancora, con acqua calda e mezzo cucchiaino di triphala in polvere. Si può mescolare un cucchiaio di miele e il succo di mezzo limone in poca acqua tiepida e berne durante il giorno.